Cos’è l’Illustrazione per l’infanzia?

Tra diversi formati, temi e tipologie delle illustrazioni, le possibilità espressive degli autori sono tantissime.
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Scuola Romana dei Fumetti / 17 Febbraio 2022

I libri illustrati per l’infanzia sono parte di un settore editoriale destinato ai più piccoli. Case editrici specializzate pubblicano volumi che contengono testi brevi, spesso poesie o fiabe, illustrati secondo gli stili e le tecniche più disparati. Le parole si fondono a rappresentazioni lontane dal realismo, che stimolano l’immaginazione e trasmettono stati d’animo durante la lettura. Che siano opere moderne o rivisitazioni dei classici, si tratta sempre di comunicare un punto di vista personale attraverso le figure e le scelte cromatiche.

Illustrazione per l'infanzia: esiste uno standard a cui ispirarsi?

No, non esiste uno standard a cui ispirarsi. Al contrario l’illustrazione per l’infanzia richiede una forte individualità stilistica e una riconoscibilità. Potremmo dire che nel fumetto è il corrispettivo della graphic novel, un altro tipo di racconto visivo dall’impronta autoriale.

Anche in questo caso, diversi sono i formati, i temi e le tipologie delle illustrazioni e questo concorre ad ampliare le possibilità espressive. Trattandosi di un mondo estremamente vario e prolifico, molte sono le case editrici dedicate ai bambini, sia costole di grandi marchi, sia realtà fondate con questo proposito.

Così come esistono, oltre alle librerie, fiere e manifestazioni specializzate in Italia e all’estero. Il modo migliore per farsi un’idea del panorama di questo ambito è certamente quello di visitare uno di questi luoghi, dove non è raro assistere a mostre e a  presentazioni che diffondono il lavoro degli illustratori. Il più noto punto di ritrovo per gli addetti ai lavori è la Bologna Children’s Book Fair e in tutte le librerie non è raro trovare il reparto riservato a questo tipo di titoli.

Ogni albo illustrato, con i suoi colori, i personaggi e le ambientazioni racconta e descrive, ma soprattutto fa sognare i piccoli lettori e ne stimola la curiosità e la capacità di osservazione.

Le immagini possono essere semplici o complesse, è la loro successione nel libro che costruisce la storia vera e propria e mette in scena l’esperienza della lettura. Grande attenzione è infatti riservata alla progettazione delle singole pagine e all’effetto finale, tra un impatto estetico ricercato e una corretta leggibilità.

Si tratta di una grossa fetta del mercato editoriale aperta alle più diverse interpretazioni grafiche e che consente agli illustratori un alto grado di sperimentazione tecnica.

Richiami all’arte antica e moderna, l’uso della pittura materica o di strumenti digitali e naturalmente la conoscenza delle pubblicazioni passate e presenti sono alcune delle competenze richieste all’autore, che ha il difficile ruolo di tradurre testi evocativi in immagini altrettanto affascinanti. Affrontiamo l’argomento con Simone Rea, illustratore per Mondadori, Rizzoli, Topipittori e insegnante del corso di Illustrazione per l’Infanzia della Scuola Romana dei Fumetti:

L’Illustrazione per l’Infanzia in questo periodo storico è cambiata, perché è diretta non solo a un pubblico per bambini, infatti non mi definisco un illustratore per l’infanzia, ma un illustratore. In generale sento di voler raccontare attraverso le immagini e non prendo come punto di riferimento il bambino, in realtà disegno per me. La cosa che faccio è quella di mettermi a disposizione del testo, pensando di sorprendere il bambino che è in me e questa è la cosa fondamentale. Per quanto riguarda la scelta cromatica, dobbiamo sempre pensare che il bambino non è stupido, anzi è una spugna ed è più capace lui di cogliere i dettagli, di cogliere delle particolarità della composizione, piuttosto che noi adulti, che abbiamo sovrastrutture che non ci permettono una visione limpida di ciò che guardiamo. Forse il bambino ama tanti dettagli e questi particolari sicuramente lo fanno soffermare e lo fanno sognare. Durante l’osservazione delle immagini guardano le scarpette, le dita, le unghie dei personaggi, questo sì, però non sappiamo bene quello che a loro piace, devono essere stimolati e banalizzare le immagini con dei colori fluorescenti o il rosa per la bambina e il celeste per il bambino è il dramma del nostro secolo.
Simone Rea
Illustratore e insegnate della Scuola Romaa dei Fumetti

Un pubblico più ampio dunque, di cui tener conto nel momento della realizzazione del volume, senza trascurare il nostro lato infantile. Da qui l’importanza dello studio dei significati delle forme, dei colori e delle composizioni, gli strumenti essenziali per una comunicazione che deve essere immediata e mai banale. Oltre alla preparazione occorre infine una certa sensibilità verso i temi da illustrare e verso i lettori, alla ricerca di una visione adatta ai bambini e insieme filtrata dall’esperienza artistica. 

Si tratta di una grossa fetta del mercato editoriale aperta alle più diverse interpretazioni grafiche e che consente agli illustratori un alto grado di sperimentazione tecnica.

Richiami all’arte antica e moderna, l’uso della pittura materica o di strumenti digitali e naturalmente la conoscenza delle pubblicazioni passate e presenti sono alcune delle competenze richieste all’autore, che ha il difficile ruolo di tradurre testi evocativi in immagini altrettanto affascinanti. Affrontiamo l’argomento con Simone Rea, illustratore per Mondadori, Rizzoli, Topipittori e insegnante del corso di Illustrazione per l’Infanzia della Scuola Romana dei Fumetti:

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