Che cos’è lo Storyboard?

E perchè è una materia a cui noi della SRF diamo tanto rilievo.
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Scuola Romana dei Fumetti / 16 Settembre 2021

E quindi…che cos’è lo storyboard?

Lo storyboard cinematografico è una delle materie fondamentali del Corso di Disegno e Tecnica del Fumetto e di Fumetto on line della Scuola Romana dei Fumetti, dove si sono formati numerosi tra i migliori storyboard artist italiani, come Marco Valerio Gallo (due volte Pellicola d’Oro come miglio storyboard artist), Davide De Cubellis e David Orlandelli, solo per citarne alcuni. E la SRF è anche l’unica Scuola di Fumetto dove a questa materia viene dato così tanto rilievo. Vediamo perché.

Lo storyboard è il disegno delle inquadrature che serve a un regista per visualizzare le scene prima di girare un film, un cartone animato, un videoclip o una serie tv.

Il meccanismo narrativo cinematografico è il medesimo dei fumetti ed è per questo che molti disegnatori lavorano o hanno lavorato in entrambi i settori. Realizzare la traccia disegnata partendo da una sceneggiatura è una fase comune a questi linguaggi, che utilizzano i medesimi codici visivi. Quando si parla di racconto per immagini, la prima cosa che si impara è che ciascuna inquadratura ha un suo significato.

Per costruire una sequenza è infatti necessario conoscere i movimenti della macchina da presa e farli confluire in una narrazione ordinata, coerente e comprensibile. Il disegno dello storyboard non è dettagliato come quello dei fumetti, ma fa più attenzione ai punti di vista, alla rapida concatenazione dei fotogrammi, all’atmosfera.

Si usa in genere un segno molto veloce, simile a uno sketch, che possa dare l’idea del risultato finale, che sarà poi realizzato dagli altri comparti tecnici. Il racconto per immagini parte proprio da qui, da una successione di disegni che anticipa l’opera definitiva e la aiuta a prendere forma.

I più grandi registi si sono avvalsi di storyboard artist per realizzare i propri capolavori, da Hitchcock a Kubrick, da Coppola a Spielberg, per avere una guida disegnata sui cui lavorare. Utile a comprendere lo svolgimento di una scena e indispensabile quando si tratta di effetti speciali e post-produzione, lo storyboard è uno strumento ormai consolidato e usato da tutti. Tra i primi a svolgere questa professione in Italia ricordiamo Paolo Morales, storyboard artist per Francis Ford Coppola, Martin Scorsese, Paul Schrader e fondatore della Scuola Romana dei Fumetti.

Si tratta di un lavoro che si svolge fianco a fianco con il regista, prima analizzando la sceneggiatura, poi sul set, per studiare le ambientazioni e scegliere i luoghi dell’azione. Una volta realizzati ed approvati i disegni, sulla base di questi si passa a girare il film vero e proprio, con una visione chiara di ciò che sarà.
Marco Valerio Gallo, ex allievo della Scuola, storyboard artist per il cinema (“Lo Chiamavano Jeeg Robot“, “Brutti e Cattivi“) dei corsi di Disegno e Tecnica del Fumetto e di Fumetto Online, spiega le conoscenze necessarie a svolgere questo mestiere:

Mentre nel fumetto ovviamente ci si confronta con lo sceneggiatore, nel cinema il confronto avviene con il regista, che ti racconta quello che vorrebbe da una scena, magari ha già in testa l’idea di una sequenza o magari no e può capitare che ti chieda di suggerire la tua.

Quindi bisogna essere in grado di disegnare gli ambienti velocemente e capire quello che la macchina va a inquadrare. Conoscere prospettiva e anatomia e saperle utilizzare bene. Poi bisogna conoscere benissimo il linguaggio cinematografico: perché si usa questa o quella inquadratura? La cosa importante è capire quando si usa un Primo Piano, quando si usa un Piano Americano e quando si usa una Figura Intera.

È dunque importante avere il senso dell’inquadratura e la conoscenza del cinema passato e presente, della sua evoluzione, delle personalità artistiche che ne hanno modificato le regole e delle tendenze attuali. La visione e lo studio di film, serie tv e cartoni animati è una preparazione richiesta sia nel campo del fumetto, che nel campo dello storyboard, utile a comprendere e poi a controllare i meccanismi della comunicazione visiva. A parte questo comune uso delle inquadrature, i due linguaggi presentano delle differenze sostanziali, non soltanto nel supporto, nella forma e nella fruizione, ma anche nelle possibilità espressive. Entriamo nel dettaglio con Marco Valerio Gallo, che getta uno sguardo sui diversi metodi di lavorazione:

Per fare lo storyboard artist bisogna saper fare tante cose, da quelle più semplici come conoscere perfettamente la prospettiva, perché quello che chiede un regista è cosa vedo se metto la macchina da presa in un determinato punto.

Ci sono registi che lasciano più spazio e altri meno, fondamentalmente quello che bisogna fare è saper raccontare attraverso le immagini, ma soprattutto bisogna saper disegnare quello che il regista ci chiede. Spesso mi viene raccontata la scena e quindi disegno velocemente degli sketch, dopodiché ci si confronta, cercando di modificare in base alle esigenze di regia e di produzione. La differenza con il fumetto infatti è che mentre qui possiamo disegnare tutto quello che vogliamo, nel cinema, così come nella pubblicità e nella televisione, quello che andiamo a disegnare spesso deve fare i conti con i costi di produzione.Il lavoro dello storyboard artist è sempre soggetto a continue modifiche e reinterpretazioni a seconda delle esigenze pratiche, che vanno dalla scelta della location al budget a disposizione. Come per il layout dei fumetti, tutto dipende da quanto è precisa e funzionale alla storia questa prima stesura abbozzata. L’obiettivo finale è quello di rappresentare le scene nel miglior modo possibile, prefigurando il risultato definitivo già nella fase preliminare. Tra i mestieri del disegno legati al mondo del cinema, realizzare gli storyboard è sicuramente quello più vicino ai fumetti, la successione di inquadrature disegnate è come un film da sfogliare, prima ancora che sia proiettato.
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